Descrizione
La farina di grano tenero impiegata è prodotta con grani nazionali macinati da mulini italiani. Viene poi impastata con acqua di Capriati e lavorata con il lievito madre ed il sale. La lievitazione varia a seconda delle stagioni: in media dura circa tre ore. Durante i periodi freddi la madia con l’impasto viene lasciata accanto al camino o al braciere, coperta con panni di lana per favorirne la lievitazione. I panetti durante la lievitazione sono avvolti singolarmente in teli di cotone.
La tradizione vuole che il pane di Capriati venga cotto con quattro tipi di legni: legno di leccio, di cerro, di carpino bianco e di carpino nero, tutti certificati e proveniente rigorosamante dai boschi limitrofi. Questo bland di legni diversi conferisce al pane una fragrante caratteristica organolettica, un’ aroma del tutto particolare.
I forni a legna giocano il loro ruolo, necessario per mantenere la tipicità. Il Forno delle Tradizioni se ne conta ben dieci. Sono a pietra ed hanno una struttura architettonica detta a “campana”, con una proporzione tra la base e l’altezza che consente all’aroma della legna bruciata di impregnare il forno. Inoltre, il pavimento è costituito da mattoncini di terracotta, ideali per assorbire l’umidità del pane durante la cottura, che dura circa un’ora. La produzione giornaliera si aggira sulle 800 pagnotte.